mercoledì 26 novembre 2014

Spostarsi con la bicicletta - Una generica prefazione

Spostarsi con la bicicletta - Una generica prefazione


La mobilità a Bergamo è sempre stata un punto cruciale per ogni giunta comunale. Non mi interessa. É sempre stata un punto cruciale per chi a Bergamo si muove ed ogni politica ha portato cambiamenti che sono serviti, alcuni a poco, altri a nulla. Come da titolo voglio parlare della bicicletta, mezzo nobile ed ecologico, che tanto bene si sposta nel traffico cittadino pur rischiando un incidente ogni cinque minuti...ma perché? Facciamo un passo indietro. C'è chi la bicicletta la usa la domenica, quando il sole splende sulla testa di tutti, per fare un giretto al parco, chi con la bici ci corre infilandosi in tutine aderenti e pannolone e chi, come il sottoscritto, la usa ogni giorno per qualunque suo spostamento ed in qualunque situazione metereologica. Si, avete letto bene. Anche se diluvia al lavoro ci si deve arrivare, quindi con pantaloni antipioggia e mantellina piano piano si pedala per chilometri...ma dove pedalo? Sulla strada, sulla pista ciclabile o sul marciapiede? Qui si mette il dito nel punto giusto, come per legare le scarpe, facendo un bel nodo con il fiocco. Tipicamente nel tratto da casa mia al posto di lavoro rimango sulla strada, in quanto in 6 km scarsi non è presente un singolo tratto di pista ciclabile...e non pedalo in piccole stradine nascoste, viale Vittorio Emanuele e via Moroni tanto per citarne due. Non mi soffermerò sul perché non ci sono tratti dedicati ai ciclisti in quanto una risposta non esiste davvero quindi andiamo avanti, terminato il lavoro ho circa 6.5 km per arrivare al C.F.P di via Gleno dove seguo un corso serale e qui il mio passaggio diviene "misto". Montando luci e catarifrangenti vari arrivato a circa metà strada salgo su di un marciapiede/ciclabile per poi scendere sulla strada poco dopo, dato che lo stesso si interrompe, e dopo pochi metri attraverso la strada per trovare un altro marciapiede/ciclabile (sono in via Borgo Palazzo ora) per poi riattraversare e seguirne le indicazioni. Ad un tratto svolterò, avendo ancora 300 mt di ciclabile, dopo di che più nulla. Avrò ancora altri 6 km circa per rientrare a casa passando per ciclabili, marciapiedi, strade asfaltate, buche, ciottolato e pergolato. Al termine di una giornata tipo avrò percorso circa 18.5 km dei quali forse, FORSE, 4 km di ciclabili. 
Personalmente le ciclabili mi piacciono quando sono disegnate a terra e non sul marciapiede, quando sono davvero utili e pratiche e non fatte da chi non ha mai inforcato una bicicletta. Ma il problema qual'è? Oltre al sadomasochismo ed alla faticosità di mantenere uno stile di vita che mi permetta di essere in pace con me stesso non facendomi inquinare, il problema si presenta sotto forma di mezzo a motore. Un mezzo a motore qualsiasi. Quando una bicicletta si sposta non lo fa molto velocemente (lasciamo perdere i corridori per un momento) e non ha nulla che possa proteggere un ciclista dai pericoli esterni, come essere nudi nel bel mezzo di una giungla: se siamo da soli ci spostiamo lenti evitando rami e spuntoni ma se un branco di gnu ci corre accanto inevitabilmente ci faremo del male. Inevitabilmente. Se poi i suddetti gnu corrono a testa bassa la pericolosità aumenta. La bicicletta in se non è pericolosa (certo, posso cadere o scivolare da solo...!!) ma è tutto il resto che rende sempre più difficile spostarsi senza la protezione di una lamiera intorno, posso sentirmi (quasi) sicuro su di una ciclabile, anche se ad ogni pedalata trovo un ostacolo o un automobile che esce da un garage, ma non mi sentirò MAI sicuro sulla strada. Non troppo tempo fa (metà Ottobre 2014) è capitato all'assessore alla Mobilità di Bergamo Stefano Zenoni di esser vittima di un incidente...cos'è successo? Pedalava in via Tremana ed una macchina parcheggiata gli ha aperto la portiera in faccia mandandolo dritto al pronto soccorso con una profonda ferita al braccio. Lo stesso Zenoni il mese prima aveva partecipato ad una sfida organizzata da Legambiente per dimostrare quale fosse il mezzo più efficiente per spostarsi nel traffico cittadino e, pensate un po', aveva vinto la sfida. L'automobile tra i mezzi sfidanti è arrivata ultima; dopo il pedone. Dunque non solo è pericolosa la macchina ma è anche alquanto inutile e lenta. 

Di cosa stiamo parlando allora? Forse del fatto che la vita frenetica di tutti i giorni non ci permette di spostarci senza un mezzo a motore? Abbiamo visto di no, la piccola sfida è stata vinta dalla bicicletta...allora cos'è? La poca voglia di alzare il culo flaccido dal comodo sedile per pedalare e sudare? E perché in palestra le cyclette sono sempre gettonatissime? Non vuoi arrivare sudato al lavoro e non hai accesso ad una doccia? Con quest'ultima domanda, forse la più plausibile e gettonata dagli svogliati automobilisti, vi saluto e ancora una volta vi ringrazio per aver sopportato la lettura fino in fondo e...di cosa stavamo parlando? Di spostamenti in bicicletta in città? Ok, ok, continueremo con una seconda parte più avanti, e poi approfondimenti vari su tombini, ciclabili, regole da rispettare ed altro ancora! Stay tuned!

Intanto vi auguro una buona pedalata, stati attenti al nebbione e ricordate luci e giubbetto catarifrangente!

Il "giornalista" in bicicletta,

Charlie Capotorto.


© Riproduzione riservata 

Nessun commento:

Posta un commento