martedì 25 novembre 2014

Vuoti a perdere - Gli edifici abbandonati di Bergamo

Vuoti a perdere - Gli edifici abbandonati di Bergamo



Quante volte passeggiando, correndo, ammirando il paesaggio in bicicletta, dal treno o dal bus abbiamo notato palazzi ed edifici abbandonati a se stessi? Crepe su muri più vecchi di me, che di anni non ne ho tanti ma per alcuni sono già vintage, segnano come rughe l'ineluttabile passaggio del tempo portando tutti a voltar lo sguardo per cercare nuove costruzioni. 


Perché, mi chiedo, continuiamo a costruire nuove case sopra a nuovi negozi sopra a prati rimasti intatti per anni. Erano campi coltivati ed ora sono palazzi vuoti. Vuoti a perdere. Si. Perché una buona metà di queste nuove case rimane vuota, sia per mancanza di soldi da parte della gente di andare ad abitarle sia per la mancanza della necessità stessa di tali spazi. Non sarebbe meglio ristrutturare i vecchi muri già alti nella nostra città e lasciare il verde per installarvici un parco o uno spazio per i giovani? Pare sia nota a tutti questa situazione ma non sembra che qualcuno stia facendo qualcosa. Nessuno stia facendo nulla non mi piace, si annullano...nulla, nessuno.. . Abbiamo intere case vuote sotto gli occhi, con catenacci ai portoni, vetri rotti e giardini divenuti oramai discarica per mancanza di rispetto degli stessi vicini; abbiamo decine, centinaia di metri quadri a Nostra disposizione e nessuno di essi è utilizzato per qualcosa di buono. O meglio, qualcuno si: la Kascina Occupata di via Ponchia a Monterosso. Non sono ancora andato a trovare quei ragazzi perché in realtà non ho ancora capito se approvo o disapprovo la situazione, presto scriverò anche qualcosa a riguardo ma in questa sede vorrei puntare lo sguardo su quanto detto prima. Sul degrado e sulla desolazione che queste piccole e grandi crepe abbandonate provocano a Bergamo. 

"Non è vero, c'è qualche cosa da sistemare ma la città non è messa così male". Mi piacerebbe poterlo dire davvero. Hey, c'è di molto peggio, certo, ma non mi è mai piaciuto paragonare il peggio con quel che ho, "la mia vita non è male, c'è chi sta molto peggio" è una frase sentita centinaia di volte e sono d'accordo tranne che per un piccolo dettaglio: sono io che devo vivere la mia vita non gli altri. Siamo noi che dobbiamo star bene nella nostra città, ci sarà SEMPRE un posto migliore come un posto peggiore ma non sono QUI. Sono nato e cresciuto a Bergamo, ho passato un paio d'anni circa all'estero ma ora sono qui, mi piacerebbe trovare una risposta ad alcune delle mie domande. Perché questi posti sono lasciati a se stessi? Di chi sono? Come si possono riqualificare? Cosa possono diventare? Com'è possibile che con tutti i problemi e gli sfratti che ogni giorno aumentano questi spazi rimangano così? Ma poi mi sveglio e rido istericamente sotto i baffi, come posso pensare di risolvere i problemi del mondo che mi circonda? Forse da solo non posso ma posso picchiettare insistentemente un dito sulle vostre spalle e riaccendere in voi la curiosità e, forse, la speranza di non essere i soli ad avere a cuore ciò che abbiamo intorno.

Qualche tempo fa avevo in progetto di appendere delle fotografie in centro con tutto ciò di più triste mi passasse per l'obiettivo ma poi, come tanti progetti, l'idea è sfumata sino ad essere accantonata in un garage. Ora torna un pochino utile perché, oltre alle fotografie, avevo segnato gli indirizzi. Tanto per citarne alcune il benzinaio abbandonato in via Carducci, le vecchie cascine in via Daste e Spalenga, l'edificio accanto alla ferrovia di via Magrini, il deposito sotto la superstrada in via Rovelli, il supermercato abbandonato di via Bono, la fabbrica in via David...potrei continuare ma l'elenco non è nulla se non è condiviso quindi chiedo a voi, lettori, se avete qualche segnalazione di edifici o luoghi abbandonati scrivete nei commenti e condividete le vostre scoperte.

Più avanti parleremo anche delle varie associazioni, dei movimenti, dei gruppi e di quant'altro si indirizzi verso l'ambito della riqualificazione urbana e in direzione dell'uso e riuso degli spazi pubblici. Tra i tanti l'associazione "Croce Punto" (protagonismo giovanile e rammendo urbano), la Onlus "Il Cavaliere Giallo" (attività artistiche e trasversalità, laboratorio di opportunità) e...ne avete altre da suggerire?



Per ora è tutto, vi saluto, parto alla ricerca stile Indiana Jones di qualche altro tempio sovrastato dalla natura in pieno stile Angkor Wat.

Il "giornalista" in bicicletta, 

Charlie Capotorto.


© Riproduzione riservata 

2 commenti:

  1. - viale giulio cesare, lungo la salita che porta alla rotonda di monterosso, lato opposto rispetto alla reggiani
    - benzinaio in via corridoni, poco lontano dall'incrocio con via martinella
    - la casarma montelungo e quella che fa angolo tra via albani e via suardi

    e mille altri posti...

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  2. e ancora la fabbrica abbandonata in via S. Giovanni Bosco, la megastruttura di via David, l'edificio in via Maglio del Lotto...anche la vecchia struttura della Tiraboschi giace ormai in stato di abbandono........

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