lunedì 15 dicembre 2014

L'urlo sordo di chi non arriva a fine mese

L'urlo sordo di chi non arriva a fine mese 


Ci ho pensato molto prima di scrivere questo pezzo perché è un argomento talmente delicato da toccarmi quasi di persona, talmente vicino che una buona fetta di conoscenti e amici potrebbe sentirsi chiamato in causa. Come siamo arrivati a questo punto? Sempre più persone di qualsiasi età o etnia faticano ad arrivare a fine mese...o meglio, al 15, aspettando l'accredito della busta paga. Si accende il riscaldamento sempre più tardi e lo si spegne sempre prima, risparmiando sull'acqua calda facendo microdocce, cercando di muoversi sempre più a piedi, rinunciando a tanto per poter pagare la sicurezza di una casa. Spese sempre più misere, cercando offerte da discount, limitando costosi prodotti freschi a favore di scatolette o prodotti di dubbia provenienza, portando a tavola poca varietà e nella pancia nutrienti della medesima, scarsa, varietà. Con questo non dico che i prodotti dei discount sono da evitare, anzi, ma che bisogna variare alimentazione per una corretta dieta comprensiva di frutta, ferdura, carne, pesce, pane, formaggio, farine...purtroppo questi stessi prodotti, base della nostra alimentazione da sempre, sono diventati sempre più costosi fino a diventare un lusso per single o famiglie "normali". Tutto ciò è sbagliato. 

Ogni persona è diversa ma tutti, indistintamente, hanno il diritto e la necessità di un tetto sopra la testa e di un piatto caldo per rifocillarsi, di un bagno e una doccia, di vestiti decenti da indossare e della possibilità di un abbraccio. Tutti dovremmo avere un lavoro che possa darci la possibilità di vivere serenamente, da soli o in compagnia, di costruire una famiglia e crescere i propri figli senza la vergogna e l'imbarazzo date dalla mancanza di denaro e di tutto ciò che esso comporta. Eppure non è così. Ci sono persone che guadagnano meno di 500€ al mese lavorando 40 ore la settimana (meno di 3.5€ all'ora) grazie a contratti di tirocinio, stage, apprendistato...ci avviciniamo sempre più allo schiavismo. Il volontariato sembra un opzione più allettante. E pensate a come una persona che prende questa cifra può vivere serenamente? Inventiamoci allora un secondo lavoro durante i fine settimana, una cameriera o un aiuto pizzaiolo, in nero, potrà prendere per quattro weekend 200/250€? Arriviamo a 750€ al mese per pagare casa, bollette e mangiare...la vita che fine ha fatto? Dimenticheremo allora amici e parenti, avendo sempre meno tempo da dedicargli, e i sogni e le aspirazioni che avevamo da bambini e adolescenti finiranno in qualche scatolone in garage; a testa bassa scruteremo il cemento invece del cielo a causa di una testa troppo pesante. Che senso ha?

Perderà di significato qualunque atto intento alla nostra felicità personale perché non avremo tempo per noi stessi. In una società frenetica e pretenziosa ci consumeremo sino ad accasciarci a letto, senza forze, piangendo la nostra salata impotenza. 

Sono catastrofico? Forse. Ma se avete dedicato a queste righe il giusto spazio nelle vostre menti sapete che è così. Centinaia di persone stanno male a Bergamo e non trovano una soluzione ai loro problemi, hanno poca voce in capitolo e non sanno come migliorare la loro situazione, stringono la cinghia sperando che, prima o poi, qualcosa cambi in meglio. Credo però che nulla possa cambiare finché chi ha troppo non rinuncia a qualcosa. E non sto parlando del "ceto medio" se ancora esiste, mi sto rivolgendo a chi guadagna più di 5.000€ al mese, a chi ha 6 automobili, 4 case, oro al collo ed ai polsi, pellicce e anelli di diamante...mi rivolgo a chi sfoggia inutilità cercando di renderlo cosciente che ha bisogno di poco più che un tetto, un pasto caldo e una persona vicina; ciò di cui abbiamo bisogno tutti. 

Il giornalista in bicicletta,

Charlie Capotorto.

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